Dopo la controffensiva ucraina, Putin sembra non essere pronto a rispondere e potrebbe decidere di ricorrere all’atomica.
La controffensiva ucraina è riuscita a riprendere nelle sue mani villaggi e città della regione orientale che era stata invasa dalla Russia. Ora Putin sembra aver calmato le acque in zona di guerra, ma non è facile comprendere le intenzioni di Mosca a questo punto. La paura più grande resta quella che il presidente russo scelga di usare armi nucleari.
Paura per una bomba atomica
Era fine febbraio quando Putin ordinò di mettere in stato di massima allerta le forze russe nucleari, dopo le sanzioni severe arrivate dall’Europa contro l’economia russa. Anche durante la guerra fredda la minaccia nucleare ha garantito l’equilibrio del terrore tra Stati Uniti e Urss. Al momento, dopo la controffensiva ucraina, Putin sembra essere stato messo all’angolo, come dichiarato da molti analisti.
Sebbene sembra che per il paese di Zelensky abbia avviato una svolta, la Nato sa per certo che, nel caso di un attacco nucleare, ci sarebbe proporzionalmente una risposta automatica. Il timore che Mosca decida di sfruttare le sue armi nucleari resta sempre in agguato.
L’ambasciatore Stefano Stefanini, afferma: “Più volte sia Putin sia il ministro degli esteri Lavrov hanno evocato la parola nucleare. Questo spettro c’è. Bisogna che evitiamo di mettere il presidente russo all’angolo, perché in quel caso le sue reazioni potrebbero essere imprevedibili”. La minaccia di un attacco nucleare da parte di Putin è considerata concreta anche da Andrea Margelletti, esperto di geopolitica, che dice: “”Se i russi non sfondano nel Donbass si profila il rischio di un impiego di un’atomica tattica come quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki”.